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Mali, il mistero di un paese poco conosciuto

Vicoli di timbuktu

Difficile descrivere tutte le diverse sfaccettature che contraddistinguono questa splendida regione nel cuore dell’Africa. Il Mali è uno dei paesi più poveri al mondo ma anche un posto magico, circondato da un alone di mistero.

 

 

 

Il popolo del Mali

Passando di villaggio in villaggio, si possono ammirare le pitture rupestri che testimoniano la ricca creatività figurativa di questo popolo, caratterizzato da una filosofia di vita e religione molto complesse: un’etnia che ha mantenuto la propria identità e la propria religione animista. Questo popolo, assolutamente originale, non conosce la scrittura. Ha una sua cosmogonia molto articolata, tramandata oralmente dagli anziani. Il ricordo della sua cultura millenaria e della sua storia si esprime attraverso complesse rappresentazioni coreografiche, tra cui la danza delle maschere dove ognuna raffigura un personaggio della loro mitologia in uno scenario moto suggestivo, il ritmo della loro musica è tra le più importanti nel contesto africano. Il popolo del Mali pur nella sua semplicità ha una cultura complessa e singolare, il contatto con questa gente straordinaria, l’osservare i loro gesti quotidiani, è una realtà fuori dai nostri schemi. Risale a poco più di cinquant’anni fa la scoperta, da parte dell’etnologo francese Marcel Griaue, del misterioso popolo dei Dogon, che vive ancora oggi allo stato quasi primitivo, il cui territorio si estende lungo la Falesia, un lunghissimo altipiano roccioso lungo oltre 40 km fino al confine con il Burkina Faso. Dall’alto dello strapiombo si scende per poter visitare i villaggi, dove le case sono state costruite sulle rocce e tutto intorno è stato utilizzato ogni lembo di terra per ricavare delle piccole terrazze dove si coltivano miglio e cipolle.

Il popolo del Mali

Djenne’: la grande moschea e il mercato

Nella regione di Mopti in Mali, si trova Djennè interamente costruita in banko, una mistura di fango, pula di riso, paglia tritata e burro di karatè, una delle città più caratteristiche del Mali, dove si trova la famosa “Grande Moschea”. La prima costruzione risale al XIII secolo, poi distrutta, e ricostruita nel 1907. La moschea è la più grande al mondo costruita con mattoni di fango e con bellissime torri merlate e nel 1988 è stata diventata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ai piedi di questa imponente costruzione si svolge uno dei mercati più eterogenei, variopinti, affascinanti che abbia mai incontrato. Uno spettacolo bellissimo da vedere con una folla di colori vivacissimi molto rumorosa, che si anima attraverso le risa e le urla dei bambini legati dietro la schiena delle madri. Il mercato rappresenta il centro della vita economica e sociale di questo popolo ed è un importante punto d’incontro e di scambio. Nell’antichità Djennè rappresentava infatti un centro importante di confluenza delle carovane che percorrevano le piste dirette verso Nord, dove le attendeva la mitica Timbuktu, punto d’incontro tra il mondo arabo e quello dell’Africa nera.

 

La città di Timbuktu

La città di Timbuktu

Timbuktu, città un tempo ricca ma irraggiungibile, considerata da sempre un luogo inaccessibile ai confini del mondo, non è semplicemente un posto da visitare ma un vero e proprio luogo dell’anima. Ai confini del deserto, costruita sul mistero, sul sogno, è un insieme di sensazioni che difficilmente possono essere raccontate. All’interno della città l’atmosfera è calma con donne avvolte nei loro boubous dai colori vivaci. Percorrendo le strette vie si possono ammirare le belle e antiche abitazioni costruite con argilla cruda. Queste abitazioni sono circondate da mura con porte bellissime, intarsiate dai falegnami songhai e con meravigliose decorazioni in alluminio. Tutto questo ci fa comprendere perché Timbuctù nel XVI secolo, quando era al culmine della sua fama, era chiamata “la città dell’oro”.

La città di Timbuktu

 

In barca sul Niger

Un’esperienza unica e rilassante è percorrere lentamente in barca il grande Fiume, il Niger, che attraversa la regione del Mali: si incontra nella capitale, Bamako, e si segue fino a Timbuctù. Questo fiume è un elemento unificante per tutte le varie etnie che vivono lungo le sue sponde, e rappresenta la principale fonte di sostentamento per questo popolo. Lungo il fiume si possono vedere i villaggi, incontrare la gente e osservare questi “zingari del Fiume” che rincorrono i pesci, Certo, la dimensione del tempo è molto diversa: in questo luogo la vita segue i ritmi di mille anni fa e il “viaggiatore bianco” è ancora, specie per i bambini, un elemento di sorpresa e di grande curiosità.

In barca sul Niger

 

Un viaggio in Mali è la scoperta di una terra dalle infinite suggestioni, che lascia un’impressione indelebile nonostante la fatica e gli inevitabili disagi, un ricordo incancellabile un’esperienza assolutamente unica nella memoria.

 

Mali

 

 

Maria Rosaria Tedeschi


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